Non c’è pace per il Brasile a pochi mesi dai Mondiali di calcio del 2014. Un ragazzo di 23 anni, un operaio che stava lavorando presso il cantiere dello Stadio di Manaus ‘Arena Amazonia’, è deceduto mentre installava una protezione laterale ad uno dei riflettori dell’impianto. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Terra’ che ha raccolto le prime indiscrezioni sull’accaduto: subito dopo la caduta, il ragazzo è stato trasportato presso il più vicino ospedale ma non c’è stato nulla da fare. ‘Globoesporte’ parla di un volo di circa 40 metri e della caduta sui seggiolini della curva sottostante. Non è ancora chiaro se il povero Marcleudo de Melo Ferreira, questo il nome del ragazzo, stesse lavorando nelle migliori condizioni di sicurezza.

In ogni caso la ditta che sta svolgendo i lavori,  Andrade Gutierrez, ha respinto qualsiasi accusa al mittente esprimendo le condoglianze alla famiglia del giovane operaio. “I nostri dipendenti lavorano nel pieno rispetto delle norme di sicurezza previste dalla legge”, ha dichiarato un portavoce dell’impresa. Fatto sta che non è il primo operaio a lasciarci la pelle a Manaus: già lo scorso mese di maggio un altro incidente si è rivelato fatale per un alto operaio e allora il ministero del Lavoro brasiliano aveva espresso forti critiche sulle “precarie condizioni di sicurezza in cui versa il cantiere dell’Arena Amazonas”. Sul cantiere, intanto, i lavori sono stati sospesi fino a lunedì prossimo per consentire alla polizia locale di svolgere tutte le indagini del caso e appurare le cause della morte dell’operaio.

Lo stadio di Manaus è l’impianto presso il quale il prossimo 14 giugno l’Italia di Prandelli esordirà ai Mondiali di Brasile 2014 contro l’Inghilterra. Intanto, lo stadio sta assumendo una nomea di impianto maledetto vista la morte dei due operai. Lo scorso 27 novembre, altri due operai avevano perso la vita sul cantiere dello stadio Itaquerao di San Paolo.

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